Servizio di disinfestazione delle Zanzare nel Triveneto ed Alto Adriatico.

Le zanzare sono una famiglia di insetti dell’ordine dei Ditteri (Nematocera: Culicomorpha). Questa famiglia, che conta circa 3540 specie, costituisce il gruppo più numeroso della superfamiglia dei Culicoidea, che a sua volta comprende insetti morfologicamente simili ai Culicidi ma, ad eccezione dei Corethrellidae, incapaci di pungere.

Adulto
Le zanzare hanno un corpo allungato, esile e delicato, di piccole o medie dimensioni, in genere lungo 3-9 mm, al massimo 15 mm.
La livrea è poco appariscente.
Vi è uno spiccato dimorfismo sessuale che riguarda in particolare l’aspetto delle antenne, piumose in entrambi i sessi ma con setole più lunghe e più dense nel maschio, e la morfologia e la struttura dell’apparato boccale, in grado di perforare e succhiare nelle femmine.

Il capo degli insetti è ipognato, privo di ocelli e con occhi grandi e separati in entrambi i sessi. Le antenne sono relativamente lunghe e composte da 15 articoli. Il secondo articolo, detto pedicello, è vistosamente più grosso degli altri per la presenza dell’organo di Johnston: si tratta di un’espansione a coppa contenente all’interno un numero elevato di scolopidi, ovvero sensilli tricoidei dalla funzione complessa che, nei Culicidi, svolgono un ruolo fondamentale nella riproduzione.

L’apparato boccale è di tipo pungente-succhiante nelle femmine e semplicemente succhiante nei maschi. L’apparato boccale del maschio presenta l’epifaringe fusa con la prefaringe ed ha mandibole e mascelle rudimentali o del tutto assenti. Conseguenza di questa struttura è l’incapacità di perforare.

Nelle femmine, la conformazione degli stiletti boccali, è tale da rendere il suo apparato uno dei più perfezionati nello svolgimento della sua funzione. Il lato ventrale del labbro superiore (epifaringe) è fortemente concavo e conformato a doccia in tutta la sua lunghezza.

Le mandibole sono sottili e allungate e nell’estremità distale sono conformate a lama acuminata e tagliente. Le mascelle sono in gran parte ridotte e presentano invece un marcato sviluppo del lobo esterno (galea), che si presenta sottile e allungata, come la mandibola, e terminante con un’espansione a lama denticolata; alla base della mascella si inserisce il palpo mascellare, in genere composto da 5 articoli ma con gli ultimi due segmenti ridotti o assenti.
Il labbro inferiore (detto proboscide) è conformato a doccia e termina con due lobi, formanti il labellum, aventi funzione sensoriale.

Dalla cavità orale sporge la prefaringe o ipofaringe, conformata a lamina allungata e percorsa, nel suo interno, da un dotto escretore attraverso il quale viene iniettata la saliva (canale salivare). Tutte le appendici boccali sono marcatamente sottili e allungate (dette perciò stiletti). La perforazione è eseguita dalle estremità taglienti delle mandibole e delle galee mascellari e nella ferita vengono infilati tutti gli stiletti ad eccezione del labbro inferiore. La suzione è praticata dal canale alimentare, formato dalla concavità dell’epifaringe chiusa ventralmente dall’ipofaringe. Il labbro inferiore svolge la funzione di conservare gli stiletti in posizione di riposo; durante l’alimentazione viene ripiegato a gomito, con l’estremità che funge da guida nell’atto di penetrazione da parte degli stiletti.

Larva
La larva è apoda, eucefala, con capo grande, segmenti toracici espansi e fusi e addome sottile e regolarmente segmentato fino all’ottavo urite. Si distingue facilmente da altre comuni larve acquatiche di Nematoceri per l’assenza di pseudopodi. Le antenne non sono prensili e l’apparato boccale è di tipo masticatore caratterizzato da mandibole denticolate e da una spazzola di setole posizionata nel labbro superiore, usata come organo filtrante
La posizione degli stigmi differenzia la sottofamiglia degli Anophelinae dagli altri Culicidi: negli Anophelinae, gli stigmi sono disposti su una piastra sclerificata dorsale del penultimo segmento addominale (l’ottavo), mentre nei Culicinae sono portati all’apice di un sifone respiratorio portato sempre dall’ottavo urite.

Questo carattere distintivo spiega la differente postura assunta dalle larve nel loro habitat.
Ciuffi radi di setole sono distribuiti anche sul tegumento dei segmenti toracici e addominali. Le setole hanno la funzione di coadiuvare la larva nei movimenti e, nel caso degli Anophelinae, di permettere l’adesione al pelo libero dell’acqua.

Pupa
La pupa ha una forma caratterizzata dallo sviluppo del cefalotorace, molto ingrossato rispetto all’addome, e da quest’ultimo sottile, pendulo e ricurvo; l’aspetto d’insieme ricorda quello di una virgola. Nella parte dorsale del cefalotorace sono presenti due cornetti respiratori, l’ultimo urite termina con due processi appiattiti, con funzione natatoria.

Ciclo Vitale
Il ciclo delle zanzare può essere, secondo la specie e l’ambiente, univoltino (una sola generazione l’anno) o multivoltino (con più generazioni). In questo caso il numero di generazioni può variare notevolmente, ma in genere si succedono, nelle comuni zanzare, 15 generazioni l’anno nel caso di Culex pipiens[2]. Negli ambienti tropicali, l’avvicendamento delle generazioni è continuo, mentre nelle regioni temperate si osserva una fase di svernamento rappresentata, secondo la specie, da differenti stati di sviluppo: ad esempio, gli Aedes svernano per la maggior parte allo stadio di uovo, i Culiseta allo stadio di larva, i Culex e gli Anopheles allo stadio di adulto.

Lo sviluppo postembrionale si svolge attraverso quattro stadi di larva e uno di pupa. L’intera fase di sviluppo si svolge nell’acqua, in un intervallo di tempo di durata subordinata alle condizioni climatiche, soprattutto la temperatura, e all’eventuale attraversamento di una fase di quiescenza invernale. In estate lo sviluppo delle larve può completarsi in pochi giorni. Lo stadio di pupa, privo di forme svernanti, si svolge sempre in condizioni favorevoli e richiede in genere 2-3 giorni per il suo completamento. In generale la durata del ciclo di sviluppo varia da quattro giorni a un mese. Ad esempio, la specie Culex tarsalis può completare il ciclo in 14 giorni a 20 °C oppure in soli 10 giorni a 25 °C.

Lo sfarfallamento dei maschi precede di 24 ore quello delle femmine; lo scopo biologico è quello di preparare il maschio all’accoppiamento in quanto in tale intervallo temporale si svolge la torsione di 180° dell’ipopigio. Nei primi 1-2 giorni, gli adulti manifestano una sostanziale inattività, poi iniziano ad alimentarsi a spese di sostanze zuccherine: questa fase della nutrizione è essenziale per l’acquisizione dell’energia necessaria per l’attività di volo, fondamentale per la riproduzione. La durata di vita degli adulti è variabile, ma caratterizzata da una maggiore longevità delle femmine. In genere i maschi hanno una vita di 10-15 giorni, mentre le femmine vivono per un periodo variabile da un mese (nelle generazioni estive) a 4-5 mesi (nel caso di femmine svernanti).

Habitat
Le zanzare vivono in ambienti caldi e umidi, sono attratte da piccole quantità di acqua stagnante, dove depongono le uova.
I focolai possono nascere anche in piccoli posti che possono raccogliere dell’acqua al loro interno, come nei sottovasi delle piante, in piccoli recipienti, su teli di nylon o pneumatici depositati.

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