Servizio di disinfestazione Vespe e Calabroni nel Triveneto ed Alto Adriatico.

I Vespidi comunemente noti come vespe, sono una famiglia di insetti sociali, appartenente all’ordine degli Imenotteri. Lunghi da 1 a 5 cm, i vespidi hanno corpo bruno o nero a strisce gialle o variamente colorato nelle specie di paesi tropicali.

Le vespe comunemente dette (come Vespinae e Polistinae) sono insetti sociali: le loro società comprendono femmine sterili, operaie, ed una o più femmine fertili dette regine.
I maschi appaiono solo nel periodo riproduttivo. I nidi possono essere più o meno complessi e sempre costituiti di un materiale simile al cartone che viene creato impastando del legno con la saliva (da qui il soprannome di vespe cartonaie).

Sono posti a seconda della specie su rami, rocce, nelle cavità dei tronchi oppure sottoterra o ancora manufatti antropici come camini, sottotetti, l’interno delle travi di metallo, verande, serre, vetture abbandonate ecc. e sono divisi in cellette esagonali con apertura inferiore o laterale. Il numero di componenti di una società può andare da alcune decine (è il caso ad esempio del Polistes gallicus diffuso in tutta l’Europa meridionale) a più di 100.000 individui come nel caso di certe specie tropicali.

Gli adulti delle vespe si cibano del nettare dei fiori ma predano piccoli insetti per integrare la dieta delle larve che allevano nel nido. Le vespe producono anche piccole quantità di miele che usano sia per nutrire le larve che per rapporti sociali attraverso trofallassi, nonché come scorte di glucidi.

Le femmine sono dotate di un aculeo velenoso che utilizzano esclusivamente per difesa, la cui puntura è dolorosa, in alcuni casi pericolosa perché potenzialmente in grado di scatenare forme allergiche. In tal senso, la vespa più pericolosa è spesso considerata il calabrone, nonostante la loro aggressività pari o anche minore rispetto ad altre specie.

Il calabrone (Vespa crabro) è il più grosso Vespide europeo. Con il termine calabrone vengono spesso erroneamente identificati anche l’ape legnaiuola (Xylocopa violacea) e il bombo terrestre (Bombus terrestris).

Il calabrone è la più grande delle vespe europee e nordamericane.  Potenzialmente pericolosi per l’uomo, i calabroni sono soliti realizzare i loro nidi attorno ad aree abitate, con il caratteristico metodo di utilizzare fibre vegetali per creare nidi di carta. Possono essere particolarmente aggressivi nei confronti del loro nido, anche se di norma come gli insetti rispetto ad animali più grandi tendono a fuggire. Sono insetti carnivori e come tali si nutrono di altri insetti tra cui diverse altre specie di api e vespe. L’adulto è glabro, di colore bruno rossiccio con macchie e strisce gialle, di estensione variabile a seconda della sottospecie.
La femmina può raggiungere i 5 cm di lunghezza, mentre il maschio e operaie misurano 2-2,5 cm. I calabroni vivono in nidi esternamente a forma di sfera, costruiti con legno impastato alla loro saliva. Le colonie sono costituite da circa 300-500 esemplari.

Pur essendo un insetto prevalentemente diurno, il calabrone svolge anche attività parzialmente notturna e lo si può trovare attivo anche in autunno inoltrato.
Come nel caso di vespe e api, il veleno inoculato ha effetti solo locali e transitori per la maggior parte delle persone, ma può provocare nei soggetti allergici reazioni anafilattiche anche mortali.

Ciclo Vitale

In primavera, una fondatrice di calabrone si sveglia dall’ibernazione ed inizia a costruire alcune cellette in un luogo riparato e difficile da individuare. Inizia così a deporre le uova che, finché non si svilupperanno, sarà lei ad accudire. Inizialmente il nido si presenta come una semisfera vuota rivolta verso il basso e di pochi cm di diametro, nell’interno della quale risiedono le prime cellette con le larve all’interno. In questa fase è la regina che le nutre ed espande il nido.

Dalle prime operaie e dal primo piano di cellette, la colonia cresce sempre di più. La fondatrice, ora regina, subisce un aumento del volume addominale a fronte della necessità di deporre un numero di uova sempre maggiore. Le operaie di un nido maturo in agosto possono essere svariate centinaia. In fine estate – inizio autunno, la regina cessa provvisoriamente di deporre le uova per lasciare alla sua prossima covata lo spazio necessario per crescere. L’ultima covata del nido, è però particolare. Non darà vita ad altre operaie, perché composta da larve di vespe aploidi maschi, nate da uova non fecondate, e vespe di sesso femminile che svilupperanno in nuove future fondatrici causa il maggior apporto di cibo da parte delle numerose operaie e la diminuzione dei feromoni di dominanza prodotti dalla regina originale.

Appena l’ultima covata è dischiusa, attorno a settembre, comincia il declino del nido. Le nuove regine ed i maschi, ora molto numerosi a dispetto delle operaie, a ridosso dell’inverno avviano il periodo degli accoppiamenti. Ogni femmina fertile copula con un maschio preferibilmente di un’altra colonia, dopodiché inizia ad accumulare grasso corporeo tramite liquidi zuccherini per prepararsi ad affrontare la stagione fredda. Se tutto andrà bene, le femmine fecondate saranno le regine dell’anno successivo.

Nel frattempo, la vecchia regina, ormai troppo anziana per deporre altre uova nel nido, si allontana dal suo regno e muore di vecchiaia, seguita nei giorni successivi da tutte le sue operaie dalla più vecchia alla più giovane attorno al mese di novembre.

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